
Lo studio
Il lavoro ha coinvolto 12.461 pazienti (di età media 58 anni). Non è il primo studio ad evidenziare un legame tra lo stato psicofisico di un individuo, ovvero l’essere particolarmente stressanti o prendersi delle arrabbiature, come un fattore di rischio a breve termine per l’attacco cardiaco; ma è il primo ad essere condotto su un così vasto campione di individui di diversi paesi e quindi a riportare i risultati più completi.
I ricercatori hanno chiesto al campione di individui reduci da infarto di riportare se nelle ore precedenti l’attacco di cuore avessero avuto dei forti stress emotivi o uno scoppio di rabbia oppure ancora se avessero sostenuto uno sforzo fisico abbastanza estremo o entrambe le cose in contemporanea.
Da qui è emerso un chiaro legame tra sconvolgimenti emotivi, arrabbiature o grossi sforzi fisici e rischio di infarto nell’ora immediatamente successiva, indipendentemente da altri fattori di rischio noti per il cuore. Inoltre arrabbiature e sforzo fisico insieme possono più che triplicare il rischio di infarto a breve termine.
